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ThePirateBay.org Online a Breve
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ThePirateBay.org Online a Breve
Ieri l'intera industria dell'intrattenimento ha cantato la vittoria, fiduciosa di aver sconfitto un suo acerrimo nemico, ThePirateBay.org, popolare sito e tracker di riferimento della comunità di file-sharing BitTorrent (forse il vasto nella storia della rete), attualmente sotto sequestro. Va ricordato che, nonostante le major discografiche e cinematografiche abbiano definito TPB come la culla della pirateria, il sito ha offerto per lungo tempo una via e una interfaccia semplici per gli artisti che volevano distribuire al mondo P2P lavori sotto licenza creative commons. Tutto questo è sembrato crollare ieri quando ThePirateBay.org, che finora aveva goduto di una immunità fuori dal comune per il mondo del file-sharing, dovuta alle leggi liberali vigenti in Svezia, è stato posto sotto sequestro dalle autorità svedesi.

links e news ThePirateBay.org Sotto Sequestro 

Come si è appreso da un comunicato pubblicato sulla homepage di TBP, la "Swedish National Criminal Police ha mostrato al personale Rix|Port80 un mandato di perquisizione, valido per tutti i datacenter di Rix|Port80 e diretto a The Pirate Bay ... La polizia ha avuto accesso a tutti i server ... inclusi quelli relativi al sito non commerciale Piratbyrån, la cui missione è quella di difendere i diritti di TPB in pubblico dibattito… secondo gli ufficiali di polizia lo scopo del mandato è quello di mettere off-line TPB per accertarsi dell'evidenza delle accuse".

Dopo i raid delle forze dell'ordine, che hanno interessato l'Internet Service Provider Rex|Port 80 e il web host PRQ, l'industria dell'intrattenimento ha ufficialmente cantato vittoria. La MPA (Motion Picture Association) ha affermato in un comunicato stampa che le autorità svedesi hanno "sprofondato the Pirate Bay". Anche IFPI (International Federation and Phonographic Industry) ha voluto evidenziare l'operazione: "è un'ottima notizia per l'industria musicale svedese e per i veri innovatori ed imprenditori che stanno tentando di creare una attività commerciate digitale legale". L'Antipiratbyrån, l'anti-piracy bureau svedese, infine, ha espresso la sua soddisfazione dopo un lungo periodo di impotenza a difesa del copyright.

Ma questo esultanza potrebbe non durare a lungo. Stiamo parlando del file-sharing, un fenomeno che semplicemente non può essere estinto, non importa quanti comunicati stampa gli vengono rivolti contro. Se un network di file-sharing viene chiuso, un altro prenderà il suo posto. Si cancellano 10 siti di indexing BitTorrent, e altri 20 spuntano dopo breve tempo. Le cose non cambiano se si parla di ThePirateBay.org, tuttavia, nel rispetto della sua natura temeraria nei confronti dell'industria e dello spirito di insubordinazione tipico della sua grande comunità, il tracker/indexer BitTorrent prevede di tornare online presto, entro due giorni.

Nonostante tutte le capacità di tracking e indexing siano attualmente offline, il dominio ThePirateBay.org è ancora attivo. Nelle ultime 36 ora il sito ha fornito aggiornamenti sulle incursioni delle forze dell'ordine e sullo stato della sua amministrazione. Ora a caratteri cubitali la homepage di TPB annuncia: "SITE DOWN - WILL BE UP AND FULLY FUNCTIONAL WITHIN A DAY OR TWO". Ieri un portavoce di TBP aveva affermato: "Non siamo sicuri di quando potremo ritornare, ma ci sposteremo in un altro paese se necessario". Oggi sembra che il team abbia voluto tenere fede a questa promessa. Secondo Carl Lundström, impiegato di Rix|Port80: "hanno acquistato nuovi server, installato i backup e sono già in funzione in fase di test in almeno un centro server straniero". In questo momento TPB è nuovamente irraggiungibile (iniziano i test sul dominio?).

Sembra quindi che l'industria dell'intrattenimento sarà costretta a strozzare le urla di giubilo, subendo la contromossa della comunità di file-sharing. Considerando la velocità con cui prevede di tornare attivo (che presuppone una grande logistica, organizzazione e dirigenza, per non parlare delle attrezzature) sembra che ThePirateBay.org fosse già preparato a questo inconveniente. La stesso probabilmente non si può dire dell'industria dell'intrattenimento.
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